Il nome deriva dal greco “pelekys” (ascia) e “phoros” (portamento) in riferimento all’aspetto dei tubercoli della specie originariamente conosciuta P. aselliformis, chiamata anche “peyotillo” dai locali. Le piante di questo genere crescono basse nel terreno del loro habitat nel Messico centro-settentrionale e vivono ad altitudini sopra ai 1.800 mt in zone pianeggianti e collinari, su scuri terreni ricchi di nutrienti con rocce calcaree. Entrambe le specie (considerando Encephalocarpus stroboliformis incluso nello stesso genere) hanno una crescita lenta e presentano tubercoli ma sono ben distinguibili l’una dall’altra infatti P. aselliformis ha tubercoli ovali sormontati da spine fortemente pettinati. Produce fiori rosa scuro sull’apice e frutti simili a piccole bacche privi di spine e non discenti. Per questo motivo la raccolta dei semi può risultare più laboriosa rispetto ad altri cactus. Quando fu costruita una nuova autostrada a nord della città di San Luis Potosi che attraversava una popolazione di P. aselliformis, oltre 1.200 piante furono trasferite in un giardino botanico che ospita flora autoctona tra cui specie botaniche a rischio di estinzione. Per la sua corretta coltivazione il primo segreto è la pazienza, a seguire terra minerale, sole intenso. Il genere è incluso in appendice Cites
