Il genere è endemico del Cile e deve il suo nome alla città di Copiapò, capitale della regione di Atacama. Da nord a sud: le prime piante si trovano nei dintorni della cittadina di Tocopilla fino a sud de La Serena.
Occupano la fascia costiera e solo eccezionalmente vivono sopra i 1000 metri di quota. La loro vita è legata alla camanchaca, nebbia proveniente dal mare che fornisce la poca umidità. Le sporadiche piogge non sono mai regolari ma dipendenti da una serie di fattori; in primis dalla corrente marina di Humboldt che determina i fenomeni niño e niña. Queste caratteristiche rendono il deserto di Atacama come l’ambiente più arido del mondo. Le dimensioni delle piante variano dai pochi centimetri di C. laui, ai maestosi cespi di C. solaris e C. carrizzalensis, con oltre 2 metri di diametro. La coltivazione, tenuto conto delle caratteristiche dove vivono le piante, devono rispettare alcuni canoni: terreno drenato con pochissimi apporti di natura vegetale, posizione soleggiata, innaffiature primaverili e autunnali, con stress idrico estivo. Un errore che spesso commettono i principianti nella coltivazione di questo genere è quello di procurare scottature alle piante, dovute al riposizionamento dei vasi. Le Copiapoe pur prediligendo intensa luminosità e alcune ore di sole, tuttavia, una volta che hanno trovato la loro collocazione non vanno spostate.